sabato 15 settembre 2012

EDITORIA! (pecunia non olet!)

Lo confesso. Non lo sapevo. Non sapevo cioè che l’Amministrazione Comunale sovvenzionasse con un contributo annuale l’Editoria. E poi da anni! A me era stato detto, in Consiglio Comunale, in Conferenza Stampa, su Quotidiani, su Periodici, su Giornali Locali e Provinciali, su Facebook (non so per Radio e Tv Locali), che se l’Amministrazione Comunale spendeva soldi per un proprio Giornale era disdicevole! E giù fiumi di invettive contro questo spreco di danaro pubblico (tremila euro, signor tenente, tremila euro! 7 centesimi a copia! Solo spese di stampa e distribuzione), opinione pubblica indignata, direttori di testate disposti a dare spazio “a gratis” (e il contributo? che c’entra quello andava sotto la voce Solidarietà Editoriale!) per dimostrare sensibilità verso il “danaro” pubblico. Una sollevazione popolare! Una delle espressioni più …(metteteci voi l’aggettivo!) è stata quella di un giovane che ha scritto testualmente: “mentre noi ragazzi ci spacchiamo la schiena per fare un giornale!”. Solo per la mia maggiore età (e non certo per i miei 30 anni con carta stampata, radio e televisione) mi permetto di dargli un consiglio; “abbandoni per un po’ di tempo le sue velleità di cronista e di buon mattino (alle prime luci dell’alba, per capirci!) si rechi nei campi per vedere chi, come e quando, la schiena se la spacca veramente! Si faccia poi un bel ripasso di sintassi e consecutio temporum (visto come scrive!) ma innanzitutto le notizie vada a cercarsele e le verifichi, altrimenti con i “relata refero” si fanno solo pessime figure (eufemismo!). Insomma un putiferio! Mi sono chiesto, parafrasando Eduardo in una sua famosa commedia (Napoli Milionaria, ndr) “ma ch’è stato?”. Un furto? Una rapina? Un delitto di Lesa Maestà? Uno tsunami? Nemmeno avessi partecipato alla rapina del secolo! Nessuno si era in fondo letto il progetto, la delibera relativa, con costi e spesa. Nessuno (deficit di Onestà Intellettuale! Anche dopo che dagli uffici competenti sono uscite le cifre reali di spesa). Tranne il consigliere Falcone con il suo più che noto e significativo:” Io però sono ignorante in materia!”. Anche se prima aveva paragonato mattoni ad articoli di stampa!. Ed è stato allora, nel pieno della bufera, che ho incominciato ad avvertire forte il “Puzzo della Magagna”. Con il concorso di tutti. Nessuno escluso. E quindi ho fatto un semplice ripasso di memoria. Ma come, mi sono chiesto, chi ha amministrato in passato ha nominato un geometra Addetto Stampa, dava contributi al giornale (!) di famiglia, a uno venivano addirittura passati i buoni pasto, i “colleghi” prendevano cifre esorbitanti per questa funzione-ruolo di grancassa e su tutto imperava il connivente Silenzio Venatorio! Improvvisamente si scatena l’inferno. Addirittura protestano a priori!, o avanzano progetti gratuiti ma clamorosamente sbagliati (cifre con più zero!), strumentali e opportunistici, quelli che prendevano i contributi comunali per l’Editoria ( La Magagna!) e scrivevano di spazi gratuiti da mettere a disposizione. E i soldi del Comune? Che c’entra, erano per il Sostegno all’Editoria! Bello il termine Editoria! Incute rispetto, deferenza, sa di democrazia e di Libertà di Espressione. Ma perché non viene esteso anche ad altri il famigerato contributo? Che c’entra? Vanno premiati i “migliori”. Quelli, per esempio, che nella campagna elettorale del 2009, bussavano a soldi “piegati in due” (pecunia non olet!) alla porta del Comitato Elettorale di via Mazzini per riempire gli spazi del loro manco tanto colorato periodico…. E chest’ è!

venerdì 14 settembre 2012

SOSTEGNO.. ALL'EDITORIA LOCALE

Mesi fa un bravissimo, puntuale ed informato cronista di Battipaglia, ci fece sapere di sovvenzioni economiche (soldi) da parte del Comune in favore di alcuni periodici locali. Una informazione che puntava il dito su alcune incongruenze di questo tipo di contributo (Crisi delle Casse Comunali a parte), mai diversificato, mai controllato, sempre erogato nelle stesse "direzioni" da anni. Il bravo cronista denunciava anche uno strano carteggio familiare tra un ufficio comunale e la proprietà-direzione del periodico per il saldo del contributo. Anzi, il bravo cronista annunciava addirittura l'intenzione di rivolgersi agli organi inquirenti affinchè facessero piena luce sulle ombre di una vicenda a dir poco inquietante. Poi... più nulla, per quanto è dato di sapere.   Anche se era lecito aspettarsi almeno un intervento della cosiddetta "classe politica" cittadina, in tutte (tutte!) le sue componenti di rappresentanza istituzionale. Silenzio Venatorio!

La Canèa (il latrato dei cani, coraggiosi solo quando sono in gruppo!) scatenatasi invece per il Giornale del Comune, il cui costo era certamente inferiore a sedute consiliari e di commissioni consiliari che vanno deserte per mancanza del numero legale, improvvisamente si è acquietata.

Chissà se c'è qualcuno in giro che voglia aggiornarmi\ci sulla conclusione della vicenda. Forse il bravo cronista? o forse qualche rappresentante del movimento "pagliuzza e trave"? o del partito "mamma che erba è questa!"? o del pensiero filosofico "predicare bene e razzolare male!"?

   E CHEST' E'!